Decreto Dignità
Limpatto della nuova riforma sulle scelte organizzative
Limpatto della nuova riforma sulle scelte organizzative
Il Decreto Dignità (D.L. 87/2018 entrato in vigore il 14 luglio), con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione (G.U. n. 186 dell’11 agosto 2018, la legge n. 96 del 9 agosto 2018), trova la sua formulazione definitiva.
Con il “Decreto Dignità” il Diritto del Lavoro viene interessato da un nuovo e rilevante processo di revisione, a distanza di pochi anni dalla Riforma del Jobs Act.
Il ritorno alla causalità del contratto a termine, la modifica del contratto di somministrazione, l’introduzione di nuovi incentivi e sgravi volti a favorire l’occupazione giovanile e l’aumento delle tutele economiche avverso il licenziamento illegittimo a favore dei lavoratori assunti con le “tutele crescenti” sono alcuni tra gli elementi più significativi di una riforma che si propone l’obiettivo della “lotta alla precarietà del lavoro” .
Non solo. La recente pronuncia della Corte Costituzionale sui licenziamenti dei lavoratori assunti con “tutele crescenti” ha determinato nuove rilevanti modifiche alla disciplina del Jobs Act, andando ad aumentare i rischi risarcitori per le aziende in caso di licenziamento dichiarato illegittimo.
Il comvegno si propone di esaminare, con taglio pratico, le modifiche apportate agli istituti del diritto del lavoro, analizzando gli impatti concreti della riforma sulle scelte organizzative delle aziende.