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Un retrobottega tutto nostro

Scoprire spazi di libertà per trovare sé stessi e gli altri

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Vito Mancuso, filosofo e teologo tra i più noti in Italia, propone ai manager una riflessione sulla necessità di trovare stabili fondamenti nella frenesia e nella richiesta di performatività che ogni giornata porta con sé, e sulle possibili vie per coltivare uno spazio di contemplazione e di schietta interrogazione della propria voce interiore. Quello che il filosofo Michel de Montaigne chiamava “retrobottega”, un metaforico luogo “tutto nostro, del tutto indipendente, nel quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro e la nostra solitudine (...) ivi discorrere e ridere come se fossimo senza moglie, senza figli e senza sostanza, senza seguito e senza servitori, affinché, quando verrà il momento di perderli, non ci riesca nuovo il farne a meno.

Un vuoto interiore da non temere, piuttosto da mantenere limpido e terso, padroneggiando la tentazione di riempirlo di cose che non desideriamo, di voci altrui, di chiacchiere inutili, di ruoli che facciano sentire l'illusione della sicurezza. Perché è da lì, da questo vuoto interiore ben lavorato e ben custodito, che sorgono la vera bellezza e la vera libertà, e la capacità di relazionarci con gli altri senza essere in balia del giudizio.

Al termine della riflessione, Vito Mancuso dialoga con Valeria Cantoni Mamiani, esperta di leadership e docente di Arte e Impresa all’Università Cattolica di Milano, per approfondire ulteriormente, in chiave manageriale e organizzativa, gli spunti e i concetti esposti.

Scopri la meraviglia

CFMT in collaborazione col Museo Diocesano darà la possibilità di visitare in esclusiva due mostre che saranno attive in quella giornata:

 

"Compianto sul Cristo morto" di Giovanni Bellini

opera proveniente dai Musei Vaticani – VISITA GUIDATA*

Nel tempo di Quaresima e di Pasqua i Musei Vaticani rinnovano il sodalizio con il Museo Diocesano Carlo Maria Martini nell’ambito del tradizionale appuntamento Un Capolavoro per Milano, l’iniziativa che offre ogni anno la possibilità di ammirare un’opera d’arte universale.
La mostra, si completa con una sezione che presenta le opere di quattro artisti contemporanei in dialogo con il capolavoro belliniano e con i temi, eterni e sempre attuali, suggeriti dall’opera quali la morte, il dolore, la pietà e in particolare il valore della cura.

 

* Previa prenotazione alla mail ilenia.cericola@cfmt.it

 

"Divine Creature"

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini e la Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità propongono la mostra, un progetto fotografico ideato e curato da Adamo Antonacci, che affronta il tema della disabilità usando il linguaggio dell’arte

 

N.B. Per visitare le mostre è richiesto l'arrivo in sede per le ore 17.30

 

Questa attività fa parte di:

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