40510 - Agire l'intranquillità. Incontro con Miguel Benasayag
Un dialogo tra Miguel Benasayag e Valeria Cantoni Mamiani
Miguel Benasayag è tra i fondatori e animatori del collettivo Malgré tout, attivo dalla metà degli anni 80 e composto di persone molto diverse tra loro, unite dal bisogno di resistere a ciò che viene dato per scontato secondo l’illusione di un miglioramento continuo della vita dell’essere umano in cui tutto è legittimo in nome del progresso, dell’efficienza, della performance.
Questo gruppo, guidato da Miguel, si pone la domanda: come agire, ingaggiarsi, e dunque progettare, in un’epoca oscura, complessa, dove la realtà ha smascherato l’illusione del progresso lineare della Modernità?
Come poter agire e pensare, avendo presente la complessità di questo mondo che ci vede come parte di un tutto più vasto e allo stesso tempo responsabili della parte, senza lasciarsi scoraggiare dal catastrofismo ma neppure alimentare da una cinica convinzione che va tutto bene e che i problemi causati dall’uomo sono risolvibili solo grazie a una spinta sregolata della tecnica?
Come possiamo avere un impatto in questo nuovo corso della storia, senza fughe al di fuori (un ipotetico ritorno alla vita selvaggia) né passiva accettazione di quello che ci viene proposto come unico criterio di senso: sconfiggere il negativo (la morte, la sofferenza, la tristezza, ma anche le catastrofi ambientali) spingendo l’acceleratore su un aumento della produttività, dell’efficienza, della performance che di fatto hanno portato al senso della vita come a qualcosa del tutto personale e individuale?
È quello che si chiedono Miguel Benasayag e Teodoro Cohen anche nel libro L’epoca dell’intranquillità, immaginando di scrivere a quei tanti giovani cosi impattati dal caos, dalla perdita di un futuro lineare, ma cosi parlano anche agli adulti, ai manager, a chi è particolarmente esposto al modello della performance come unico criterio di senso e valutazione di sé e degli altri.
È conosciuto in Italia dall’uscita del suo libro L’epoca delle passioni tristi, scritto con Gérard Schmit (Feltrinelli, 2004); a cui è seguito Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa, (Feltrinelli, 2016); sul tema del rapporto con la tecnica ha scritto Il cervello aumentato, l’uomo diminuito (Erickson, 2016), La tirannia degli algoritmi (Vita e Pensier0 2020) e Funzionare o esistere? (Vita e Pensiero, 2019). Del 2023 è il libro scritto con il giovane filosofo Teodoro Cohen, L’epoca dell’intranquillità, Lettera alle nuove generazioni (Vita e Pensiero)

Disegna percorsi di sviluppo della leadership che sono occasioni ed esperienze di riflessione e rottura degli schemi con lo scopo di dare ampio spazio allo sviluppo delle persone, migliorare le relazioni e sensibilizzare a un approccio alla leadership sempre più sostenibile e generativa.
Ha pubblicato diversi saggi e libri tra cui nel 2021 Leadership di cura, dal controllo alle relazioni (Vita e Pensiero), in cui racconta perché e come si possa oggi praticare una nuova forma di leadership di cura, presente, coinvolgente, in ascolto e capace di responsabilizzare.
In Soul Festival è membro del gruppo di curatori che hanno ideato e creato il festival.
