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La funzione dell'imperfezione

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"La scultura più commovente che sia mai stata creata da un artista", ha detto Henry Moore de la Pietà Rondanini, l'opera più fragile e imperfetta di Michelangelo, e forse per questo una delle più poetiche. Scolpita tra il 1552 e il 1564 è conservata al Castello Sforzesco in una sala a lei dedicata inaugurata nel 2015. L'opera, che Michelangelo stava scolpendo quando morì, venne rinvenuta nello studio di Michelangelo dopo la sua morte e inventariata così: "Statua principiata per un Cristo et un'altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite". Se Michelangelo avesse finito l'opera sarebbe stata così famosa, così magicamente poetica?

Non potremo mai saperlo ma di certo questa imperfezione, questo non finito, le dà un'umanità che esce dal marmo e gli conferisce quasi un soffio vitale.

Visitare la Pietà Rondanini sarà un'esperienza di riflessione sulla fiducia, sul senso del lasciare andare, sul rapporto tra controllo e risultati. Sarà un'esperienza di profonda umanità in un momento attraversato dal conflitto e dalla paura.

Nella sessione formativa i partecipanti lavoreranno a individuare comportamenti manageriali che creano un ambiente sostenibile dove l'errore viene trasformato in risorsa.

A chi è rivolto

Ill percorso è rivolto a manager che desiderano ampliare la propria sensibilità a osservare la realtà con uno sguardo trasversale e arricchito per sé e per i collaboratori.

I temi trattati

Riconoscere il valore dell'imperfezione come strumento di progresso progettuale

- Come creare valore da risultati sub-optimali 

- Condividere il valore dell'imperfezione come strumento per liberare risorse e generare partecipazione

Questa attività fa parte di:

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