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I rischi e i futuri dell'IA anche alla luce della regolamentazione europea

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E quasi improvvisamente dalla fine del 2022 ci siamo trovati a confrontarci con la cosiddetta “Intelligenza Artificiale Generativa” con un’intensità mai vissuta in precedenza. Probabilmente l’effetto era prevedibile, ma ci ha colti n qualche modo di sorpresa. E con grande accelerazione sta già radicalmente trasformando il nostro modo di lavorare e di vivere. E nel frattempo già si preannuncia già, molto prima di quanto previsto solo alcuni anni fa, la cosiddetta Intelligenza Artificiale Generale.

La prima cosa che viene da domandarsi è: siamo consapevoli che qualcosa di radicalmente nuovo sta cominciando a sconvolgere sia in senso negativo che in senso positivo il mondo del lavoro, le relazioni, l’organizzazione dello stesso (con)vivere sociale?

Siamo pronti ad affrontare un nuovo modo di relazionarci con le macchine? Scopriamo, ad esempio, che mestieri o professioni a rischio di sostituzione non sono solo quelle con mansioni ripetitive, quelle impiegatizie tipiche del Novecento, ma anche professioni ad alto contenuto tecnico come la scrittura di codice o lo sviluppo di software. Il dibattito anima intellettuali, ricercatori, politici, imprenditori di fama planetaria e persino filosofi, dato che l’evoluzione dell’automazione porta con sé anche importanti interrogativi etici.

Quali sono i rischi a cui questa evoluzione iperbolica ci espone? Quelli già noti da quasi un decennio, ma che non abbiamo ancora del tutto compreso e metabolizzato e i nuovi rischi emergenti, a volte definiti anche “esistenziali”.

Come ci arriviamo? Con quale capacità di governare una simile rivoluzione? Quanto siamo impreparati? In realtà l’Unione Europea già da molti anni ha messo in atto una poderosa strategia per l’Intelligenza Artificiale che è culminata nel 2024 con la promulgazione di un Regolamento denominato “Data Act” o Legge sull’Intelligenza Artificiale, che è diventato il primo standard a livello mondiale che norma l’intelligenza artificiale per il bene dell’umanità. Con tutti i difetti e le contestazioni che ne sono seguite.

Vale la pena indagare l’architettura UE sulla gestione della IA, che si è recentemente arricchita dia altri importanti protocolli, per intuire che cosa ci aspetta nel futuro vicino e lontano e quali aspetti geopolitici giocano un ruolo rilevante, dal momento che i big player nordamericani e asiatici stanno facendo grosse pressioni politiche perché la legislazione europea non metta un freno alle loro mire egemoniche. E nel frattempo nascono altri framework e l’IA entra nella nostra quotidianità con sempre crescente sofisticazione.

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