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Il fallimento negli affari è ancora visto come una colpa professionale e personale. Quando qualcuno fallisce, soprattutto in Italia, diventa un perdente per la società.

Questa tesi è stata sostenuta persino dalla legge italiana. Infatti, fino al 2006 (anno della riforma della legge che regola la materia) chi falliva veniva iscritto nel "registro pubblico dei fallimenti", dal quale poteva essere cancellato solo con una sentenza di "riabilitazione". Non solo: prima di questa data, la legge prevedeva che l'imprenditore non potesse nemmeno votare nei 5 anni successivi alla sentenza o lasciare la propria residenza senza una preventiva autorizzazione del Tribunale.

Ma il fallimento non va considerato in questo modo. Ci sono molte testimonianze di grandi aziende che parlano di fallimento con un significato completamente diverso.

Il nuovo amministratore delegato della Coca-Cola, James Quinceys ha detto: "Se non commettiamo errori, allora non ci stiamo impegnando abbastanza".

L'amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, che, nonostante il successo economico, si è sempre preoccupato della produzione dei suoi contenuti: "la nostra percentuale di successo è ormai troppo alta". Con questa frase cerca di dire che si dovrebbero prendere più rischi e cercare di realizzare cose più nuove, diverse e quindi più rischiose.

Jeff Bezos, CEO di Amazon, afferma che la crescita e il successo della sua azienda fanno parte di tutto ciò che racchiude il concetto di innovazione all'interno della sua azienda e i suoi successi sono il risultato di tutti i fallimenti che ha avuto. "L'argomentazione è molto diretta: se avete intenzione di fare scommesse coraggiose, saranno esperimenti. Trattandosi di esperimenti, per loro stessa natura sono più inclini a fallire. Ma i grandi successi compensano le decine di cose che non funzionano. "

Tutti i dirigenti aziendali vogliono raggiungere un livello elevato e competitivo di creatività e innovazione, ma la maggior parte di loro non è disposta a correre rischi e a fare scelte un po' più coraggiose. Ma come dice Taylor: "se non sei disposto a fallire, non sei pronto a imparare".

Oggi più che mai, le organizzazioni devono capire che imparare a stare al passo con i tempi e a prevedere nuove possibilità di mercato è fondamentale, perché il mondo sta cambiando ed evolvendo rapidamente.

Cosa dimostra un fallimento? 

È utile analizzare gli errori commessi per capire perché la strada intrapresa era sbagliata. A questo punto, è possibile analizzare i propri errori per capire quali sono i passi successivi da compiere per prendere la giusta direzione e seguire l'ambizione di raggiungere il successo.

Quali sono quindi i vantaggi?

• Fa crescere: si cresce meglio attraverso le avversità.
• Offre nuove opportunità: questo accade perché il fallimento ci incoraggia a esplorare nuovi territori e situazioni da cui possono nascere nuove idee e soluzioni che, senza il fallimento, non saremmo mai stati incoraggiati a cercare.
• Riduce i costi e incoraggia la collaborazione
• Può portare a un nuovo stile di leadership: incoraggia ad assumere rischi e a generare continuamente nuove idee.

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